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Gli esperti sono preoccupati per la reale e concreta carenza di radioisotopi per la cura e la diagnostica che si è smesso di produrre a causa della chiusura di alcuni reattori nucleari. «Il più grande produttore di molibdeno-99 era, fino a qualche anno fa, il reattore di Chalk River, in Canada, che è stato fermato definitivamente nel 2018, lasciando il mercato mondiale privo del 40% della produzione» spiega Alessandro Dodaro, direttore dipartimento fusione e tecnologie per la sicurezza nucleare presso Enea.