L’attore, accusato di molestie, si difende: «Sono troppo vecchio e grasso per palpare una donna». Intanto «La Stampa» riscopre il garantismo e molla il movimento che un tempo celebrava: «È morto e sepolto».
Trent’anni fa andava in onda l’episodio in cui Homer viene falsamente accusato di molestie e distrutto dai media. Una satira per certi versi attuale, con la differenza che oggi la puntata non avrebbe lieto fine.
Il divo, vittima della caccia alle streghe del Me too, fa gli auguri politicamente scorretti con il trumpiano Tucker Carlson: «L’America deve smettere di chiedere scusa. Il capo? Se serve posso farlo anche io...».
La conduttrice: «La donna è un oggetto solo se vuole esserlo. Fui scelta per partecipare a Miss Italia, però preferii una vacanza. A Milano non vivo sicura, confido nella Meloni».
L’attore era stato accusato da un collega di averlo molestato da ubriaco nel corso di una festa nel 1986. La furia giustizialista ne ha stravolto la carriera ben prima della sentenza. E l’incubo non è ancora finito.