Máxima, suddivisa in tre episodi di un’ora ciascuno, a sua volta deputati a riempire tre prime serate della tv pubblica a partire da martedì 13 agosto, è la cronistoria di una vicenda che l’Olanda conosce a menadito, è la testimonianza di una metamorfosi, compiuta per amore. Il racconto di come l’attuale regina consorte dei Paesi Bassi abbia trascorso la sua giovinezza fra l’Argentina e New York, per incontrare poi l’amore della sua vita, re Guglielmo Alessandro.
Come Sky, fedele alla storia, come Netflix, capace di conferirle un’allure diversa, patinata. La Rai, nel mezzo dell’agosto italiano, ha voluto lanciare sul suo primo canale una serie internazionale, racconto di come l’attuale regina consorte dei Paesi Bassi abbia trascorso la sua giovinezza fra l’Argentina e New York, per incontrare poi l’amore della sua vita, re Guglielmo Alessandro. Máxima, suddivisa in tre episodi di un’ora ciascuno, a sua volta deputati a riempire tre prime serate della tv pubblica a partire da martedì 13 agosto, è la cronistoria di una vicenda che l’Olanda conosce a menadito, è la testimonianza di una metamorfosi, compiuta per amore. Perché Máxima Zorreguieta Cerruti non è stata sempre quel che i protocolli reali le hanno imposto di essere. Anzi.È sera, quando la giovane argentina si trova davanti, la prima volta, un uomo sconosciuto. Guglielmo Alessandro, le si presenta, senza che questa abbia la minima contezza di chi sia davvero: il futuro re di un popolo che, forse, nemmeno immagina esistere. È il 1999, la festa di primavera di Siviglia. L’aria è leggera, la coppia giovane. Si innamorano, superando ciascuno le proprie reticenze. Si innamorano e, due anni più tardi, in diretta televisiva, viene celebrato il loro fidanzamento. Máxima Zorreguieta Cerruti, figlia in seconde nozze di un noto politico argentino, comincia allora la propria trasformazione: un percorso a tratti sofferto, finalizzato a far di lei quel che l’Olanda s’attende, una regnante perfetta, come etichetta impone. Máxima, bionda e bella, si trova d’improvviso ad essere oggetto di disamine, di critiche, di accuse. Suo padre sarebbe stato colluso al regime di Vileda, cosa, questa, che benché non sia mai stata supportata da alcuna prova tangibile l’ha portata a dover escludere i genitori dal proprio matrimonio. Si è sposata sola, la futura regina consorte, fra gente straniera, in una chiesa che non l’era propria. S’è sposata, ma le voci non sono cessate e conquistare il favore dei sudditi olandesi è diventata una missione. Di più, una ragione di vita. Máxima Zorreguieta Cerruti ha fatto corsi di lingua, rinunciato alla propria carriera, ha messo in discussione il suo passato, le sue stesse origini. E, con una dedizione esemplare, è riuscita a penetrare la corazza dura dell’Olanda, finendo – anni più tardi – per essere al centro di una fra le serie televisive che il Festival di Cannes, il Canneseries, ha apprezzato di più.«Mi piace che si possa vedere chi era la regina prima che diventasse tale, la persona che c'è dietro, la giovane che ha dovuto imparare i protocolli, la lingua. Il ruolo di Máxima è interessante perché è una persona cresciuta con dei valori che dovrà mettere in discussione. La serie tratta temi molto universali, come, ad esempio, il dover affrontare la propria famiglia. Per me, interpretarla è un sogno che è diventato realtà», ha dichiarato l’attrice Delfina Chaves, interprete della regina consorte nella serie televisiva, già rinnovata per una seconda stagione.