maurizio costanzo

Costanzo inventò la tv specchio della realtà dove tutti potevano dire qualcosa
(Imagoeconomica)
Grazie all’infallibile intuito, rese celebrità degli sconosciuti. E il primo articolo della sua «costituzione» recita: «La sovranità appartiene al popolo dei telespettatori che la esercita come vuole».
Addio Costanzo. Se ne va l’uomo più potente d’Italia. Diede voce al Paese da uno sgabello
Maurizio Costanzo (Getty Images)
Il giornalista si è spento ieri a 84 anni. Autore, presentatore, talent scout, curatore dell’immagine di Francesco Totti: ha fatto di tutto, intercettando sempre la modernità. Con qualche scivolone, dal flop de «L’Occhio» alla P2.
Costanzo: «Giorgia, ti spiego cosa devi temere»
Maurizio Costanzo (Imagoeconomica)
Il giornalista ha appena scritto un libro di ricordi: «Conosco la Meloni da quando aveva 16 anni e tentò di salire sul palco del Parioli. Ora si sta comportando bene, ma deve fare attenzione ai condizionamenti della politica».
Maurizio Costanzo: «Il talk show potrebbe morire per mancanza di personaggi»
Maurizio Costanzo (Ansa)
Il giornalista e conduttore: «A fine anni Novanta dedicai una trasmissione ai tre tenori della commedia italiana: Sordi, Vitti e Gassman. Me ne trova oggi tre così?».
Costanzo: «Viva la gente comune. Per fare politica non ci vuole la patente»
Ansa
Il conduttore: «I cittadini in Parlamento? Bene. Io li ho portati in tv. Salvini? Il miglior comunicatore. Il Partito democratico invece è rimasto indietro».
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