Grazie all’infallibile intuito, rese celebrità degli sconosciuti. E il primo articolo della sua «costituzione» recita: «La sovranità appartiene al popolo dei telespettatori che la esercita come vuole».
Il giornalista si è spento ieri a 84 anni. Autore, presentatore, talent scout, curatore dell’immagine di Francesco Totti: ha fatto di tutto, intercettando sempre la modernità. Con qualche scivolone, dal flop de «L’Occhio» alla P2.
Il giornalista ha appena scritto un libro di ricordi: «Conosco la Meloni da quando aveva 16 anni e tentò di salire sul palco del Parioli. Ora si sta comportando bene, ma deve fare attenzione ai condizionamenti della politica».
Il giornalista e conduttore: «A fine anni Novanta dedicai una trasmissione ai tre tenori della commedia italiana: Sordi, Vitti e Gassman. Me ne trova oggi tre così?».
Il conduttore: «I cittadini in Parlamento? Bene. Io li ho portati in tv. Salvini? Il miglior comunicatore. Il Partito democratico invece è rimasto indietro».