L’ex premier: «Mia vendetta? Ricostruzioni imbecilli». Eppure senza voltafaccia grillino il processo non sarebbe iniziato. Maurizio Gasparri: «Era tutto chiaro già in giunta».
Matteo Salvini posa dietro uno striscione con la scritta «Il fatto non sussiste» durante un incontro con i cittadini a Roma (Ansa)
Pur di non ammettere la loro disfatta sul caso Open Arms, «Repubblica» e «Avvenire» si inventano di tutto: per Massimo Giannini il ministro «ha perso l’alibi» mentre il quotidiano della Cei (che sembra il «Manifesto») si costerna e intervista il noto teologo Leoluca Orlando.
Se oggi condannassero Matteo Salvini nel caso Open Arms, le toghe si porrebbero al di sopra degli atti legittimi di un rappresentante eletto. Condivisi dal governo di cui faceva parte.