L’antropologo Mario Polia: «Un errore applicare i nostri concetti di femminilità e mascolinità al passato. Rischiamo di distorcere storia e attualità».
L'umanità si divide in maschi e femmine perché ha una riproduzione sessuata. La differenza maschio-femmina non dipende dall'umore o dagli stereotipi, ma dai cromosomi. Le patologie non sono normalità: ormai affermare tali ovvietà è spericolato.
Mauro Giacca, direttore del Centro internazionale di ingegneria genetica, nega il sesso biologico: non si nasce uomo o donna, uno su 100 ha problemi di identificazione. Ma un altro genetista, Maurizio Genuardi, fa pace con il buon senso: «Il terzo genere? Non esiste».