Mario Corso con Giuseppe Meazza durante una premiazione a San Siro, in una immagine di archivio (Ansa)
Con i nerazzurri guidati da Helenio Herrera trionfò a livello mondiale. Incantò una generazione col suo sinistro fatato e le punizioni a «foglia morta». In campo non aveva regole: si giocò la nazionale per un gestaccio al mister. Ma perfino Pelé ammise di adorarlo.