luca sofri

Caso Giambruno, la realtà non conta. Quante bugie dai «soliti» giornalisti
Andrea Giambruno (Ansa)
Gianni Riotta, Maurizio Molinari e Luca Sofri hanno firmato articoli indignati per le parole del conduttore di Mediaset manipolando le sue frasi e trasformandolo nel colpevole della vicenda di Palermo. Ma mettendo in secondo piano quelli veri.
Buoni coi terroristi, duri con chi si difende

Ancora non ce li hanno consegnati che già si parla di come perdonarli. «Li avete presi. E adesso che ve ne fate?», ha aperto la strada Adriano Sofri, mandante dell'omicidio Calabresi, uno che da anni, nonostante sia stato riconosciuto colpevole dopo 15 gradi di giudizio, ancora sostiene che lo Stato avrebbe il dovere di risarcirlo per ingiusta detenzione.

Lo Stato italiano smetta di pagare la latitanza dei criminali
Ansa
Dopo aver arrestato Cesare Battisti, gli investigatori stanno dando la caccia a chi lo ha aiutato. Dalle dichiarazioni rese quando l'ex terrorista dei Pac è stato fermato in Bolivia, si capisce infatti che sia la Procura che le forze dell'ordine sospettino l'esistenza di una rete che abbia finanziato la latitanza dello scrittore-pistolero. Un gruppetto di compagni, del quale forse faceva parte qualche familiare, che però ora rischia l'incriminazione per favoreggiamento o peggio. Però, se lo Stato intende perseguire i parenti di Battisti per avergli fatto arrivare il denaro che gli ha consentito la fuga in Sud America, la stessa cosa dovrebbe fare con sé stesso.
Concita De Gregorio presenta: «Marchette agli amici del Pd»
ANSA

La penna di Repubblica ed ex direttore dell'Unità dedica, grazie ai soldi del canone, una puntata del suo programma Rai, FuoriRoma, a Milano. Va in scena un mega spot di 50 minuti all'amministrazione piddina guidata da Beppe Sala, ambientato nel locale fighetto della città, di proprietà di Roberto Marone, figlio dell'ex vicesindaco bassoliniano di Napoli, e frequentato dai giornalisti del renziano Post, diretto da Luca Sofri. E spuntano anche la fondazione del suo editore Carlo De Benedetti e la macelleria di fiducia della salottiera radical chic Giulia Maria Crespi.

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