Durante l'evento organizzato dal nostro quotidiano il ministro dell'Agricoltura ha parlato di rimettere l'agroalimentare al centro dell'agenda europea come fecero i padri fondatori nel 1957, con il trattato di Roma. «In Italia abbiamo scelto il dialogo con i nostri agricoltori, abbiamo deciso di rivedere gli errori del passato».
Moderato dal giornalista de La Verità Carlo Cambi, il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida è intervenuto all'evento «il Giorno della Verità» durante l'incontro su "Agricoltura e Agroindustria. La difesa dei marchi italiani". Lollobrigida è partito dal 1957, data del trattato di Roma, le fondamenta della nascita dell'Unione Europea, per raccontare l'importanza dell'agricoltura sia per l'Italia sia per l'Europa. Del resto l'agroalimentare italiano vale 620 miliardi di euro, quasi il 30% del nostro prodotto interno lordo. Si poggia su queste basi la trattativa portata avanti proprio da Lollobrigida a Bruxelles per rafforzare i Pac, cioè la politica agricola comune, con politiche agricole degli Stati membri che devono essere sostenute da meccanismi d'intervento a livello comunitario. «Al confronto di Germania e Francia che hanno avuto grossi problemi con gli agricoltori, quasi da guerra civile, noi invece abbiamo deciso di dialogare con i nostri agricoltori e rivedere gli errori del passato, per questo motivo le proteste da noi sono state moderate» ha spiegato il ministro. «Abbiamo raddoppiato i fondi, abbiamo chiuso accordi anche con il sistema bancario per mettete a disposizione il credito a favore degli agricoltori abbiamo messo a disposizione 20 miliardi, cifre cosí importanti come quelle sono fatti e non chiacchiere».
Per Lollobrigida «l'Europa deve guardarsi dai due contendenti, Cina e Stati Uniti». Per questo motivo, il via libero definitivo del Consiglio dell’Ue alle proposte della Commissione Europea per affrontare i problemi riscontrati nell’attuazione dei piani strategici della Pac, «è un successo del governo di Giorgia Meloni». Entro la fine di maggio la riforma entrerà in vigore. In questo modo gli agricoltori europei potranno così applicare alcune delle nuove norme relative alle condizionalità ambientali retroattivamente per l’anno di rivendicazione 2024. Per Lollobrigida la nuova riforma servirà a ridurre la burocrazia ma soprattutto rimetterà «l'agricoltura al centro dell'agenda europea». Anche sulla sostenibilità, il ministro del governo Meloni ha difeso il nostro comparto, «i nostri agricoltori e pescatori sono i più ecosostebili di tutta Europa, ma hanno bisogno di sostegno». Infine sull'export, che per l'Italia vale 70 miliardi, Lollobrigida avverte «serve reciprocità tra tutti i paesi dell'Unione».
«Abbiamo una concorrenza importante da a est e ovest del nostro continente - ha concluso Lollobrigida - e dobbiamo, con un'alleanza virtuosa, sviluppare a sud con l'Africa una sicurezza alimentare che tenga conto dell'elemento della qualità, che ci garantisce la nostra libertà ma anche la soluzione di problemi come quello delle immigrazioni di massa dovute a criticità di natura economica».