Il ministro dell'Istruzione Marco Bussetti: «La Buona scuola di Renzi? Smontata, è soltanto un ricordo. Perciò merito 10 in pagella. Il nuovo obiettivo? Con gli editori rivoluzionerò i manuali».
Con il decreto sicurezza diventerà obbligatorio conoscere la nostra lingua per avere la cittadinanza. Ma i manuali che insegnano l'italiano agli immigrati sono pieni di ideologia. Ci presentano come un Paese arretrato sui diritti Lgbt e anche un po' razzista.
Gli studi realizzati dalle associazioni dei consumatori mostrano che, per ogni figlio che mandano a scuola, i genitori spendono tra i 400 e i 600 euro. Cifre che spesso superano i limiti fissati dalla legge. Il ministero, per aiutare chi non ce la fa, sborsa 103 milioni.
L'autore di testi s'infuria con noi: «Sono orgoglioso di indottrinare». L'editor del manuale che usa Alessandro Manzoni contro i populisti ci accusa: «Siete nocivi».
Nessuno grida alla censura quando è Repubblica a criticare i volumi. Nel 2016, il quotidiano di Eugenio Scalfari se la prese con il libro di storia della Calvani. E 27 anni fa fece ritirare un saggio di letteratura sgradito. Eppure, non si sono sentiti appelli in difesa della libertà d'espressione.
Vendono milioni di copie, ma le loro biografie non compaiono. E tantissimi di loro, guarda caso, sono schierati a sinistra.
L'università italiana: muri per il ministro «leghista e fascista», onore a Gino Strada. A Pavia, dove l'anno scorso andò Pietro Grasso, contestano l'arrivo di Gianmarco Centinaio. A Potenza il guru di Emergency fa lezione.
Nel 2017, un sussidiario pubblicato dal Capitello fu attaccato da attivisti e Pd perché parlava di clandestini. Dopo le contestazioni, i brani sotto attacco sono stati trasformati in un invito all'accoglienza dei migranti.