Ansa
- La Commissione, inflessibile con i sovranisti, all'improvviso si scopre clemente: «Questa missiva è diversa da quella indirizzata al Conte uno». È l'ennesima prova che le decisioni sono politiche, non tecniche: l'unica cosa differente è che non c'è più Matteo Salvini.
- La lettera dell'Europa stronca il piano («Non rispetta il target di riduzione del debito»), ma Pierre Moscovici corre subito in soccorso di Palazzo Chigi: «Non ci saranno modifiche. Se le avessimo volute, lo avremmo scritto».
- Nel 2019 spenderemo 62 miliardi di interessi sul debito contro i 65 dell'anno precedente.
- Dopo il primo richiamo, Austria, Olanda e Francia attaccarono con violenza l'Italia: «Non avremo nessuna comprensione».
Lo speciale contiene quattro articoli.
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Ecco la lettera con cui due mesi fa premier e ministro si sono arresi alla Commissione, sacrificando la flat tax e inchinandosi al Fiscal compact nel 2020 senza consultare i partiti. In cambio, niente procedura d'infrazione.
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Oggi Consiglio europeo decisivo per euronomine e procedura di infrazione. Chiederemo un commissario economico importante. Gesto distensivo verso Bruxelles: anticipata la bozza di assestamento di bilancio.