Karlsruhe fa sfoggio di realpolitik e dà il via libera alla decisione sulle risorse proprie. Ma non chiude la vicenda e pone macigni sulla strada di qualsiasi sogno europeo, dagli eurobond al bilancio comune.
Se la Corte costituzionale teutonica rimette al primo posto gli interessi del suo popolo lo stesso potrebbe accadere in Polonia e Ungheria. Con effetti imprevedibili per tutti.
Il presidente della Deutsche Bundesbank, Jens Weidmann, e Angela Merkel (Ansa)
La Germania ha messo nero su bianco che, sulla Bce, non intende piegarsi alla Corte Ue. Christine Lagarde si difende: «Rispondiamo alle istituzioni comunitarie». Da noi il problema non è mai nemmeno posto.