Il ragazzino di Potenza, di famiglia cattolica, arrestato dopo un lungo monitoraggio: si indottrinava online con video di attentati e aveva creato due gruppi Telegram per formare una «provincia» del Califfato nel Belpaese. Intanto aveva già iniziato ad armarsi.
A processo sei terroristi che stavano pianificando una mattanza in un villaggio: «Ci basta una notte soltanto». Minacciato il sindaco del comune da dove sono partiti gli accoltellatori di Crépol: «Decapitata entro un mese».
L’estremista del Bangladesh arrestato a Genova aveva catechizzato il parente di 11 anni. Nei disegni del piccolo trovati riferimenti al fucile Ak-47 e alla moschea di Gerusalemme.
Arrestati dalla polizia per aver indottrinato altri islamici via Internet e raccolto fondi per sostenere l’Isis, a cui avevano giurato fedeltà. Vivevano a Monza e Sesto San Giovanni, in chat si esaltavano: «Io ho già sparato, uccidiamo ebrei e crociati».