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Israele rimprovera la Francia e l’Ue
Salah al-Bardawil
Alla vigilia della visita di Kaja Kallas, ira del ministro per l’attacco antisemita a Orleans. Ucciso il capo politico di Hamas. Sit-in davanti alla casa di Bibi: tensioni con la polizia.
Calcio, S.S.Lazio e Maccabi insieme per lo sport e l'inclusione
Claudio Lotito (Imagoeconomica)

Incontro a Tel Aviv tra le dirigenze del club italiano e delle due squadre israeliane Maccabi Tel Aviv e Maccabi Haifa. Avviato un progetto comune per la promozione dell'integrazione tra le due culture in contrasto ad antisemitismo e discriminazione, con lo sport a fare da ponte. Gli interventi di Claudio Lotito e del vice ceo del Maccabi Lion Cohen.

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«Con Trump il mondo ha capito che Gaza è un problema di tutti»
Giorgia Meloni e l'ambasciatore di Israele in Italia, Jonathan Peled

Dopo la rottura della tregua da parte di Hamas e la ripresa delle ostilità nella Striscia, parla l'ambasciatore di Israele in Italia, Jonathan Peled: rapporti con il governo Meloni, la situazione in tutto il Medio Oriente e il ruolo della Casa Bianca.

Ambasciatore, Israele vive uno dei momenti più critici e complessi della sua storia, iniziato con l'attacco di Hamas del 7 ottobre 2023. Lei crede che si arriverà alla liberazione degli ultimi ostaggi in vita oppure sarà possibile solo ricominciando la guerra?

«Israele non gioisce per il nuovo conflitto in corso a Gaza. Purtroppo, ci sono ancora 59 ostaggi nella Striscia, di cui circa 20 potrebbero essere vivi, e Hamas ha respinto numerose proposte per la loro liberazione. Nonostante Israele abbia accettato diverse soluzioni concrete avanzate dal rappresentante del presidente degli Stati Uniti, Steve Witkoff, Hamas ha sistematicamente rigettato tali offerte. Israele ha sempre cercato una via pacifica per il rilascio degli ostaggi, ma senza successo. Al momento, non vi sono altre opzioni praticabili per garantirne la liberazione. Avremmo preferito risolvere la questione attraverso un secondo accordo, con il sostegno del presidente Trump e degli Stati Uniti».

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Cresce la tensione tra Gerusalemme e Damasco
Un carro armato israeliano entra nella zona cuscinetto tra Israele e Siria, vicino a Quneitra, nelle alture del Golan (Ansa)

Israele continua a non fidarsi del regime di Mohammed al Jolani. Secondo Reuters, lo Stato ebraico sta chiedendo agli Usa di mantenere la Siria «debole e decentralizzata» e di consentire alla Russia di mantenere le proprie basi militari nel Paese. Una mossa con cui Gerusalemme punta a contrastare la crescente influenza di Ankara nell'area.

Siria, stop ai siti militari palestinesi. Israele preme per far restare i russi
Ansa
Bibi pronto a difendere Jaramana dal regime di Hts: «Se attaccano i drusi, colpiremo».
Le Firme

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