Ieri mattina ha lasciato la carica di governatore e in una lettera ha attaccato la sinistra e difeso la sua coalizione. Si dice pronto al giudizio immediato.
Gli sconfitti del congresso provinciale hanno trovato nelle carte dell’inchiesta su Giovanni Toti le prove degli intrecci affaristici del loro partito. E hanno prodotto un documento d’accusa: «Siamo nelle mani di Vianello, che vuole tradurre la forza politica in forza economica».
Titoli e illazioni ovunque su presunti finanziamenti occulti al presidente della Regione finito sotto inchiesta, poi emerge la verità sull’interrogatorio di Spinelli jr: c’è stata una clamorosa svista nella trascrizione. Ma ormai il danno è fatto, senza responsabili.
Paolo Emilio Signorini, intercettato nell’inchiesta Toti, denuncia un presunto favore a Gianluigi Aponte, finanziatore di Matteo Renzi. Il riferimento è al terminal realizzato quando Luigi Merlo (marito di Raffaella Paita di Iv) era presidente del porto.