«Repubblica» fa marcia indietro: non cita più il virgolettato «mi è costato 30.000 euro» indicato come prova contro il sottosegretario. Accordo informale tra difese e pm: gli atti restano segreti in attesa degli interrogatori.
Per Corriere e Repubblica i presunti complici del leghista dissero: «Ci è costato 30.000 euro». Ma nel fascicolo l'audio non c'è. Un tarocco, attribuito però alla Dia.
Giuseppe Conte sulle dimissioni: «La politica può scegliere prima delle sentenze». Luigi Di Maio: «C'è mafia, garantismo non è paraculismo. Lasci». Matteo Salvini: «Si sciacqui la bocca chi ci accosta ai boss. Resta».