Alla riunione, convocata dall’allora capo di gabinetto di Zingaretti, Albino Ruberti, partecipano, oltre allo stesso Ruberti affiancato da un legale della Regione, il titolare di fatto della Ecotech Sergio Mondin e il suo avvocato Giorgio Quadri. La riunione dura poco meno di venti minuti, e come racconta l’audio di cui la Verità è entrata in possesso, presto i toni si fanno incandescenti. Ruberti accusa Mondin di «essersi lanciato in qualcosa che non sapeva fare» e allora l’imprenditore replica: «Se voi sapeste lavorare, caro dottor Ruberti, non saremmo qui e avremmo consegnato tutte le merci». Poi Ruberti, con i toni ruvidi che lo contraddistinguono, chiede a Mondin perché non abbiano versato alla Regione Lazio i soldi «dell’Emilia Romagna».
L’imprenditore risponde di aver speso molti soldi «tra dogane e avvocati , per esempio, per le cazzate che avete fatto voi». Quadri e Mondin decidono, quindi, di lasciare la riunione, ma a quel punto Mondin perde le staffe e urla a Ruberti: «Si vergogni». «Lei se ne vada, e pure lei» è la furente risposta del capo di gabinetto che dall’audio sembra accompagnare i suoi interlocutori fuori dalla stanza. E poi aggiunge: «La prossima volta che alza la voce chiamo la forza pubblica», seguito da «ma stia zitto, scemo». A quel punto la situazione sembra precipitare e si sente Mondin dire «mettimi le mani addosso», con Quadri che cerca di placarlo: «Stai fermo Sergio, statti fermo, per favore».
L’epilogo è Ruberti che si rivolge a un ignoto interlocutore al quale intima: «Falli uscire, forza. Di corsa».