Ansa
Dismessa la toga, molti trovano incarichi ben retribuiti per dare una patente di correttezza a concorsi o atti. Ma uno scandalo scoppiato a Genova mette in discussione il loro operato. E non è l’unico caso.
Ecco le chat tra Luca Palamara e il pm di Roma, Stefano Pizza. Chat che sono state acquisite agli atti del procedimento di Perugia in cui l'ex boss di Unicost è indagato per una presunta corruzione in relazione ai suoi disinvolti rapporti con l'imprenditore lobbista Fabrizio Centofanti. Le chiacchierate via Whatsapp con Pizza (non indagato) sono finite anche all'attenzione della procura generale della Corte di cassazione che infatti, come anticipato ieri dal nostro giornale, ha notificato quattro nuovi capi di incolpazione a carico di Palamara e di altri magistrati. Pizza, oggi in servizio nella Capitale, è stato anche pm a Grosseto all'epoca del processo sul disastro della Concordia.
Sono della giudice Luciana Sangiovanni, presidente della prima sezione civile del tribunale di Roma, le chat liberamente consultabili, da questa mattina, sul nostro sito. Si tratta dei messaggi Whatsapp scambiati tra il magistrato capitolino e Luca Palamara, l'ex uomo forte della corrente Unicost, indagato in Umbria per corruzione.