Il governo azero, noto per la pulizia etnica, attacca chi non ritiene opportuno che ospiti Cop29: «Campagna disgustosa: il climate change è scienza, il resto è ideologia». E promette un patto storico, basta che non si parli degli armeni e del sangue dei dissidenti.
L’Azerbaijan ospita la prossima Cop29, gli organizzatori esultano per le promesse contro l’aumento della temperatura. Scordando la pulizia etnica degli armeni in Nagorno-Karabakh o l’internamento degli attivisti politici. Il Male, se piace ai «buoni», è accettabile.
Il presidente dell'Azerbaigian Ilham Aliyev (Getty Images)
L’Ue vuole più metano da Baku, ma in nome del «net zero» rifiuta i contratti di lungo termine che servono a coprire gli investimenti necessari. E intanto, registrando flotte di navi fantasma negli Emirati, la Russia si prepara a venderci Gnl aggirando le sanzioni.
Una donna armena con i due figli durante la fuga dal Nagorno Karabakh
Il presidente della Repubblica separatista ha firmato il decreto che ne sancisce la dissoluzione dal 2024. Quasi 80.000 gli armeni in fuga. Neanche la Chiesa si schiera coi cristiani perseguitati dall’Azerbaijan.
Il Pd, che ha strumentalizzato il caso Alan Kurdi e polemizzato sullo spot Esselunga, perde la voce davanti all’attacco di Baku.