Giuseppe Ferrandino e altri politici sono finiti di striscio (ma non indagati) nell’inchiesta sui lobbisti Huawei all’Europarlamento. In una lettera alla Commissione chiesero tecnologie senza vincoli. «Non ricordo», dice l’ex dem. Ma la domanda è: chi l’ha scritta?
Perquisizioni nella sede del Parlamento Ue. Fermati uomini legati a Huawei, tra cui l’italo belga Valerio Ottati. Sigilli agli uffici degli assistenti di deputati di Fi e Renew. Gli indagati avrebbero pagato convegni e viaggi in cambio di favori. Nel mirino 15 politici.
Dall’indagine sull’avvocato Piero Amara, emergono i contatti e gli scambi di documenti tra i fedelissimi dell’ex premier e i rappresentanti del colosso delle telecomunicazioni.