Roberto Gualtieri (Ansa)
L'Europa non ci dà flessibilità, vicina l'ipotesi di ristrutturare il debito. Per il governo però i problemi sono quota 100 e il Rdc.
Sono anche un po' ridicoli. Vogliono cancellare quota 100 e poi però dicono ai sessantacinquenni di stare tappati in casa, vogliono azzerare il reddito di cittadinanza - che per carità non è il migliore dei provvedimenti - per trovare soldi da destinare ad altri che sono rimasti senza reddito. È la dimostrazione che non hanno un euro da spendere, che Bruxelles non concederà alcuna flessibilità anche perché Ursula Von der Leyen deve tenere buoni con gli euro Recep Tayyip Erdogan e Greta Thunberg e i Paesi del Nord non le consentono di solidarizzare con gli italiani untori virali e finanziari.
Ecco che arriveremo al peggiore degli scenari possibili, quello che Luca Ricolfi ha definito la catastrofe: la ristrutturazione del debito.
Per saperlo basta porsi queste domande.
La prima è: perché un governo deve farsi prendere a schiaffi se a fronte di una crisi senza precedenti presenta un pacchetto di sostegno all'economia che è inferiore alle perdite che il sistema ha accusato?
La seconda: perché il ministro dell'Economia - come ha rivelato su La VeritàClaudio Antonelli - ha taroccato i conti sottostimando le entrate fiscali e sovrastimando per il 2019 il rapporto deficit/Pil?
La terza: perché lo spread - a cui nessuno sembra più prestare attenzione - continua a salire ballando stabilmente sopra quota 160 punti?
La quarta: perché non si parla più del Mes?
Tutte queste domande hanno una sola risposta: l'Italia s'avvia a chiedere la ristrutturazione del debito. I mercati lo sanno e alzano lo spread, Gualtieri lo sa e tace, Paolo Gentiloni da Bruxelles fa ammuina annunciando che l'Europa ci darà tutta la flessibilità che serve, ma sa perfettamente che non è vero.