Il capo del M5s non rompe col premier, ma gli allunga solo l’elenco delle richieste. Alessandro Di Battista spara a zero: «Una vergogna». Torna il sereno anche in casa leghista.
Il Blog stellato attacca ancora la Lega, mentre il vicepremier tace e i suoi mandano messaggi di fedeltà: «Noi siamo un monolite». Ma una lettera chiede di completare le restituzioni degli stipendi «in vista di elezioni». Segno che l'accordo con il Pd non è certo?
Il leghista lascia il ministero della Famiglia e passa al dicastero che fu di Paolo Savona: «Parlare di cordone sanitario intorno all'Italia è un insulto». Al suo posto arriva la battagliera Alessandra Locatelli, subito attaccata dai media di sinistra.
Vertice di maggioranza per gli incarichi a Bruxelles: i movimenti si incastreranno con il rimpasto di governo. Paolo Arrigoni del Carroccio potrebbe sostituire Danilo Toninelli. Al Mef Laura Castelli vuole «allargarsi».
I gialloblù sbloccano i debiti dello Stato verso le imprese. E l'ex ministro Pier Carlo Padoan fa approvare il documento ai dem. Dopo 36 ore la sinistra è nel panico e attacca sé stessa: «Chi li sostiene porta il Paese verso l'Italexit».
Le anticipazioni della riposta di Giovanni Tria alla Commissione creano un caso. Il vicepremier grillino: «Giù le mani da quota 100 e reddito». Il Mef e Giuseppe Conte smentiscono: «È un fake».