giulia cecchettin

Il Garante bacchetta la stampa: «Sbagliato diffondere i colloqui in carcere di Turetta»
Filippo Turetta (Ansa/Tg1)
Per l’Authority, pubblicare ha violato privacy e deontologia. Anche il padre di Giulia Cecchettin ha giustificato quello dell’imputato.
Il papà di Caino colpevole di fare il genitore
Il carcere di Montorio (Verona) dove è detenuto Filippo Turetta. Nel riquadro un frame del colloquio con i genitori (Ansa)
Nicola Turetta è finito nel tritacarne dei soliti moralisti per le parole dette al figlio Filippo. Un dialogo spiato, diffuso e commentato nonostante fosse solare il tentativo d’evitare che l’assassino di Giulia Cecchettin si uccidesse. Ha scelto, insomma, di agire da padre.
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L’Enciclopedia italiana definisce l’uccisione delle donne il prodotto della «cultura maschilista e patriarcale». Un pessimo modo di fare marketing sulla morte di Giulia Cecchettin, in barba al parere degli esperti di destra e sinistra.
C’è un «patriarcato» che non indigna: quello degli immigrati
(Ansa)
Le femministe hanno ignorato il processo per la morte di Saman. Se si parla di stranieri tollerano persino la violenza maschile.
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Lo zio di Saman Abbas in aula a Reggio Emilia (Ansa)
La riforma della giustizia non può occuparsi solo di intercettazioni o separazione delle carriere. Serve un modo per avere sentenze rapide ed eque. I pronunciamenti su Grinzane e Novellara lo dimostrano.
Le Firme

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