Zitti quando a ridurre le risorse erano premier a loro graditi, gli «espertoni» non hanno aperto bocca nemmeno sui soldi buttati per comprare vaccini in eccesso e sul rinvio delle terapie durante la pandemia.
Il premio Nobel si lancia in un’apologia di Ipazia, filosofa greca uccisa «come Giulia», dice lui, mentendo. Il fisico, sponsor di ogni tesi mainstream, riesce a essere meno anticonformista della sua beniamina antica.
Il Nobel che fece censurare Ratzinger loda Bergoglio, che bacchetta i «negazionisti» del riscaldamento globale. Se gli fanno da grancassa, pure i religiosi vanno a genio al fisico, che intanto si affretta a battezzare la futura emergenza: dopo il virus, il clima.
Se uno scienziato si schiera dalla parte giusta, automaticamente riceve una patente di credibilità assoluta. La riprova è il premio Nobel per la fisica, che passa dagli appelli ministeriali per il vaccino degli over 60 alle tirate sul voto «a chi si batte per l’ambiente».