Parla Giorgio Bianchi, il cronista messo nella lista nera: «Non faccio propaganda e non ho compiuto reati, ho solo criticato la nostra politica estera».
Il fotografo nel Donbass dal 2014: «Temo i nazionalisti e alcuni personaggi arrivati tra i profughi che ritroverò in Italia. Resistenza popolare, deportazioni, corridoi umanitari chiusi, vittoria vicina per Kiev? Tutte falsità».