Il dodicesimo podcast di Ritratti è dedicato a Giorgio Armani, re Giorgio come ormai viene definito da anni sulle pagine dei giornali e delle riviste patinate. Il re della moda. Negli anni Settanta ha rivoluzionato il modo di vestire di uomini e donne, in parte vestendoli gli uni come gli altri. Negli anni Ottanta ha ridefinito il look di Hollywood con un fascino più sottile, e negli anni Novanta ha costruito un impero vendendo jeans e abiti eleganti. Prima di Giorgio Armani, non c’era un’industria di moda italiana. C’era un’industria di fabbriche italiane. Poi è arrivato il re. Per il quale la bellezza è tale quando è essenziale, perché diventa senza tempo. L’eleganza non è farsi notare, ma farsi ricordare. Il successo di Giorgio Armani diventa globale anche grazie alla fortunata collaborazione con il cinema, una delle sue più grandi passioni.
A Hollywood si fanno carte false per ottenere costumi firmati dal re della moda, e nel 1980 ci riesce il regista Paul Schrader. Che gira una scena di American Gigolò, destinata a fare la storia: Richard Gere passa in rassegna giacche, camicie e cravatte Armani assemblandole con maniacale perfezione, a ritmo di musica. Il guardaroba è tutto firmato Armani, e Giorgio diventa una leggenda . La consacrazione definitiva arriva nel 1982, quando Time gli dedica l’ambita copertina con il titolo “Giorgio’s Gorgeous style”, lo stile magnifico di Giorgio. Questa è la sua storia. Buon ascolto.
- Colonne sonore: CAKE - I will survive; Ennio Morricone - Metti una sera a cena; Blondie - Call Me; The Beatles - Here Comes the Sun
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Giorgio Armani (Getty Images)
Dalla Rinascente a Hollywood, Re Giorgio ha declinato l’eleganza con il senso della misura. Creando uno stile riconoscibile ovunque.
Giorgio Armani S/S 2025 (Getty Images)
Celebrazione per il capo simbolo di re Giorgio. Prada si ispira «al modo istintivo e naïf in cui pensano le menti giovani».
Giorgio Armani (Ansa)
- Per i pm la società, non indagata, coi subappalti favoriva il caporalato cinese. «Pagati 3 euro l’ora. Borse prodotte a 93 euro e vendute a 1.800».
- Lo stilista, che sta per compiere 90 anni, ha sempre rifiutato di vendere ai francesi e ha disegnato il futuro del marchio per farlo restare in mani italiane. Ora però potrebbe entrare in gioco l’onda lunga dello scandalo.