giordano

Caro Lepore, 27UP1d0 è chi lo stupido fa
Il sindaco di Bologna Matteo Lepore (Ansa)

Caro Matteo Lepore, caro sindaco di Bologna, le scrivo per farle i complimenti per la sua ultima iniziativa: definire «27UP1d0c0c09lion3», cioè in slang social «stupidi coglioni», i 4.000 dipendenti del Comune è, in effetti, un’idea intelligente come le altre che lei ha avuto fin qui: dopo aver imposto il limite dei 30 all’ora in città (con severe multe a chi è stato beccato a 39 all’ora); dopo aver scoperchiato i canali cittadini favorendo la drammatica alluvione di ottobre; dopo aver rischiato di far crollare la Torre Garisenda avendo sottovalutando gli allarmi; ecco, dopo tutto questo, che cosa poteva fare ancora per dimostrare le sue straordinarie capacità? Ovvio: insultare i dipendenti comunali.

Caro Fassino, lei ha fiuto (non solo per i profumi)
Piero Fassino (Imagoeconomica)

Caro Piero Fassino, le scrivo per ringraziarla della sua nuova profezia: dopo aver pagato 500 euro a titolo di «condotta riparatoria» per il profumo rubato all’aeroporto di Fiumicino, ha dichiarato che «la vicenda è chiusa». Siamo sicuri che ha ragione, la «vicenda è chiusa», anche se a noi colpisce il fatto che lei abbia accettato quest’umiliazione: non si era sempre proclamato innocente?

Caro Carofiglio, contare nulla le piace così tanto?
Gianrico Carofiglio (Ansa)

Caro Gianrico Carofiglio, le scrivo questa cartolina perché ho letto che si dice disposto a rientrare in politica «a certe condizioni». E volevo testimoniarle tutto l’entusiasmo per la notizia.

Caro Sgarbi, a te le poltrone non servono
Vittorio Sgarbi (Imagoeconomica)

Caro Vittorio Sgarbi, ti scrivo questa cartolina perché ti ho incontrato in tv, nel giorno in cui hai annunciato le dimissioni, e mi sei sembrato improvvisamente sollevato. E allora, adesso che hai «minacciato» di tirarla per le lunghe, dicendo: «Le dimissioni? Le devo ancora negoziare con il governo, sarà una agonia lunga»: ripeto la domanda: «Perché mai sei diventato sottosegretario?».

Impossibile espellere perfino i delinquenti
Ansa
Il clandestino fermato a Termini armato di coltello non può essere rimpatriato: la sua nazionalità è incerta. L'africano è sbarcato qui nel 2016: da allora ha devastato quattro chiese, aggredito agenti e fatto proselitismo per la jihad. Ma resterà comunque in Italia.
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