Mario Draghi ad Algeri ottiene 4 miliardi di metri cubi aggiuntivi. Il Paese così diventa il nostro principale fornitore. Ma i legami con Pechino e Mosca possono essere un boomerang.
Il tentativo italiano di fissare un valore calmierato è fallito in sede Ue e poi anche al G7. Se ne riparlerà forse a ottobre, intanto arriva la dura realtà. Algeri, che è ora il nostro principale fornitore, rivede all’insù tutti i contratti. Ulteriore colpo che spinge l’inflazione.
L’esecutivo festeggia l’accordo con l’Algeria per l’aumento delle forniture di gas. Però nel 2014, a cavallo fra i governi Letta e Renzi, usammo Gazprom come assicurazione contro il Maghreb. Chi allora ha voluto quegli accordi, adesso chiede di rompere con Mosca.
Con il nuovo gasdotto da 185 chilometri, realizzato assieme a Sonatrach, il cane a sei zampe aggiunge 65.000 barili agli attuali 90.000 estratti ogni giorno. E si rende più indipendente dall'instabile Libia.