La sinistra detestava il Cav non perché ricco e potente ma perché lo riteneva inferiore. Poi questo disprezzo si è evoluto ed è toccato prima ai suoi successori, poi ai «populisti». E un filo rosso lo lega al rancore riservato a no vax, putiniani e «negazionisti» climatici.
«Chi non salta comunista è» e «C’è solo un presidente»: il sagrato del Duomo è stato invaso dai tifosi rossoneri, pochi i vessilli di Forza Italia. Circa 15.000 le persone presenti, due i contestatori solitari.
Tra cori da stadio, un’immensa folla commossa e spontanea ha dato l’addio a Silvio Berlusconi. Uno «di famiglia» che nello stesso tempo consideravano una specie di re d’Italia. Nessun presidente ha avuto funerali così.
L’omelia funebre di monsignor Mario Delpini: «Politico, imprenditore, personaggio pubblico applaudito e detestato. Ma soprattutto è stato un desiderio di vita, di amore, di gioia».