Lorenzo Fontana (Ansa)
Il centrodestra vota unito il leghista, che omaggia il Papa, il beato Acutis e rassicura le minoranze. Giuseppe Conte lo attacca anche se è stato suo ministro, il Pd srotola striscioni.
Così il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, intervenuto ai microfoni di Agenzia Nova a margine della presentazione del progetto Nodes all'università di Pavia: «Mi pare che Salvini e Berlusconi abbiano dichiarato in maniera esplicita che sono favorevoli a una continuazione del governo Draghi, ma a condizione che non ci siano quegli elementi che hanno causato questa crisi che sono soprattutto i 5 stelle, ma anche il Pd».
«Il corpo non si vende. La schiavitù e lo sfruttamento non possono diventare un business caro governatore della Regione Lombardia e non possiamo accettare che venga trasformata in lavoro la prostituzione» hanno dichiarato Toni Brandi e Jacopo Coghe, presidente e vice presidente di Pro Vita e Famiglia, in merito al sì del presidente della Lombardia Attilio Fontana alla legalizzazione della prostituzione durante la trasmissione radiofonica La Zanzara di ieri.
«Affermare di essere sicuro della rielezione dopo questa proposta, poi, ci mostra un triste quadro sul senso della politica oggi: il bene comune dovrebbe essere un concetto che va ben oltre la quadratura delle finanze dello Stato o del consenso elettorale. Liberare le donne dalla violenza è anche liberare le donne dalla prostituzione dei propri corpi, venduti come merce e messi all'asta dei desideri di uomini che le oggettualizzano. Vincerà rispetto al mercato la donna che farà il prezzo più stracciato?» hanno aggiunto Brandi e Coghe.
«Sia chiaro - hanno concluso - non si tratta di lasciare questa situazione nelle mani della delinquenza come ha detto il Governatore: le donne in difficoltà vanno aiutate e sostenute per uscire dal circolo della prostituzione e vanno perseguiti sia gli sfruttatori che i 'clienti'. Legalizzare significherebbe accettare di arricchirsi della schiavitù altrui, tornando indietro nel tempo e rinunciando alle conquiste civili raggiunte dal nostro secolo. Lo Stato pappone poi non risolverà nemmeno il problema del Pil. Tanto varrebbe allora legalizzare le mafie e le loro attività se il principio da seguire è fare cassa, ma che ragionamenti sono?».