Il Consiglio dei ministri approva un nuovo tassello della riforma: sono interessati gli studi professionali, i redditi agrari e quelli d’impresa. Soddisfatti i commercialisti.
Emendamenti della maggioranza alla legge delega: il contribuente che si affida a un intermediario e commette degli errori non può essere multato, stop alle conseguenze penali per chi collabora.
Inutile pensare di cambiare davvero qualcosa con interventi timidi: bisogna creare un nuovo Codice tributario unico. Serviranno almeno 25 miliardi per guardare aventi.
Con la stesura del documento programmatico di bilancio, al dopo quota 100 e agli assegni anticipati va un budget di circa 2,5 miliardi. Da oggi fino a mercoledì il tavolo diretto tra Lega e Palazzo Chigi per trovare un punto di caduta tra quota 102 e quota 104.