Moussa Sangare, nato in Italia da genitori africani, non lavorava, occupava abusivamente una casa e aveva già minacciato persone col coltello. Ma nessuno se ne è preoccupato. E lui ha ammazzato per strada la giovane barista.
L’eurodeputata della Lega: «Le femministe in silenzio sulla ragazza ammazzata. Via il velo, le donne si sentano libere. E stop alla costruzione di moschee abusive».
Nel riquadro la madre di Saman, Nazia Shaheen (Ansa)
La donna è stata individuata in un villaggio vicino al confine con il Kashmir: era latitante da oltre tre anni. Per i giudici di Reggio Emilia avrebbe materialmente ucciso la figlia. Partite le procedure per l’estradizione.