fedez ddl zan

Lo «Zan Remo» degli scandali programmati
Fedez e Rosa Chemical (Ansa)
L’ennesima edizione del Festival arcobaleno finisce con un bacio gay tra Fedez e Rosa Chemical. Il siparietto, studiato, è l’emblema dell’imposizione della fluidità di genere. Già pronto il copione da vittima di Amadeus: «Se mi cacciano, me ne vado per le mie idee».
Occhio, cadiamo dalla padella Zan  alla brace Scalfarotto
Ivan Scalfarotto (Getty images)
Una tattica di manipolazione prevede un poliziotto affabile che arriva dopo uno cattivo. L'esponente di Iv pare avere quel ruolo. E certi insulti sembrano pensati a tal fine...
Lgbt sui social: più soldi che diritti
Ansa
Le dirette Instagram dei vari influencer contigui al mondo gay fruttano grandi incassi. È il caso della produttrice di smalti unisex per Fedez, che fattura 8,5 milioni l'anno
«Vaticano interprete dell’opinione di milioni di italiani. Fedez non dia lezioni: di ingerenze è il maestro»
iStock

«Sentiamo nostra la preoccupazione del Vaticano su alcuni "contenuti attuali" del Ddl Zan in esame presso la Commissione giustizia al Senato e se non era chiara la questione, ora è chiara a tutti. E' un fatto che si ridurrà la libertà garantita alla Chiesa Cattolica e questo in base all'articolo 2, commi 1 e 3 dell'accordo di revisione del Concordato» ha commentato a caldo Toni Brandi, presidente di Pro Vita e Famiglia onlus, dopo che su Corriere della Sera è uscita l'indiscrezione che il Vaticano avrebbe chiesto formalmente al governo italiano di modificare il ddl Zan, esercitando le facoltà previste nei Patti Lateranensi.

«Il Vaticano si sta facendo interprete della preoccupazione di milioni di famiglie italiane e sta difendendo la laicità dello Stato e il pluralismo delle idee dalla colonizzazione ideologica a senso unico con l'imposizione dell'agenda LGBTQIA+ come religione di Stato. Come associazione di famiglie e genitori sono anni che denunciamo un vero e proprio indottrinamento arcobaleno nelle scuole dei nostri figli e con il Ddl Zan a causa dell'art. 7 tutto questo sarà legittimato» ha continuato Jacopo Coghe, vice presidente di Pro Vita e Famiglia.

«Bene Enrico Letta che ha aperto a valutare i nodi giuridici ammettendo, di fatto, gli errori contenuti nel testo della proposta di legge e contraddicendo le precedenti forzature. Ora si passi subito a un dibattito in Parlamento che capovolga quelle norme contrarie al diritto e alla Costituzione. Si cambi metodo e si torni a testa bassa sul testo per impedire che vengano resi legge una dittatura ideologica e l'indottrinamento dei nostri figli. E Fedez non dia lezioni che di ingerenze è lui il maestro» ha concluso la nota di Pro Vita e Famiglia.

«Se la sinistra è il nulla di Fedez non ci prendo neanche il caffè»
Marco Rizzo (Ansa)
L'irriducibile comunista Marco Rizzo: «Al concertone i loghi delle banche e un cantante che vende smalti ai maschi. Non ne posso più. Il ddl Zan confonde desideri e diritti. Io sarei punito».
Le Firme

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