La Procura di Firenze ha un asso nella manica per il processo che inizierà il 4 marzo: un architetto riconosce il proprio lavoro nelle planimetrie per cui Luigi Dagostino ha pagato ben due volte, dando 200.000 euro a Tiziano.
Dalle trascrizioni emerge che Tiziano Renzi combinò un incontro con il figlio premier. E che chiedeva continui favori: cene, auto e assunzioni.
Il Tribunale di Cuneo ha respinto la richiesta di ricusazione fatta dalla toga incaricata dell'udienza per la signora Laura Bovoli. La quale potrebbe finire nuovamente alla sbarra.
Antonello Gabelli, ex collaboratore di Tiziano: «Il mondo del volantinaggio è marcio: depliant al macero, fatture falsificate ed extracomunitari senza contratti. Per retribuirli, il papà dell'ex premier mi girava 50.000 euro a fine mese».
Aldo Periale, presidente della coop che per i pm era diretta di fatto da babbo e mamma Renzi: «Ignoravo di firmare il falso, appena potuto sono scappato».
Un filone dell'inchiesta sui genitori dell'ex premier punta sul destino dei depliant di big come Esselunga. Distrutti a milioni, invece che consegnati, per consentire di «sovrafatturare».