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Cosa resta della rivolta di Prigozhin

Cosa rimane dell’atto di forza di Evgenij Prigozhin che con 5.000 uomini del Wagner Group ha tenuto in scacco la Russia per 48 ore? Come esce Vladimir Putin da questa vicenda? E gli ucraini approfitteranno sul campo di battaglia della situazione venutasi a creare a Mosca? E che fine farà la compagnia di mercenari Wagner Group che è presente in 12 paesi africani oltre che in Siria e Ucraina? Di questo e di altro parliamo con il Generale di Corpo d’Armata Giorgio Battisti e il vicedirettore de La VeritàClaudio Antonelli.

Il capo dei mercenari potrebbe aver agito in accordo coi nemici di Vladimir Putin o aver provato il doppio gioco. Senza escludere contatti con l’intelligence alleata. Di certo voleva salvarsi la vita e ottenere un’amnistia per i suoi.
Il capo della Wagner accusa Putin e porta le truppe in Russia
I militari della Wagner sorvegliano una strada nel centro di Rostov-on-Don (Ansa)

Nella notte Evgenij Prigozhin e i suoi uomini hanno varcato il confine, preso il controllo di Rostov e Voronozeh e ora puntano su Mosca: «Andremo fino alla fine. Siamo 25.000 e siamo pronti a morire. Marceremo su Mosca se Shoigu non viene a Rostov» ha detto il leader della milizia.

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