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Ursula vuole anticipare i magistrati: «Agiamo sul concetto di Paesi sicuri»
Ursula von der Leyen (Ansa)
Assist di Von der Leyen a Roma: «Al summit di marzo 2025, proposte per accelerare i rimpatri e usare hub in Paesi terzi». Si potrebbero neutralizzare i verdetti del Lussemburgo sui ricorsi dei tribunali italiani.
Finalmente qualcosa comincia a muoversi
Ursula von der Leyen (Ansa)

Non facciamoci illusioni: respingere l’onda di migranti che si sta abbattendo sulle nostre coste non sarà facile, né sarà cosa che si possa risolvere in pochi mesi. Fermare gli sbarchi, rimandare a casa coloro che non hanno diritto di restare, ristabilire il principio che siamo noi a decidere chi entra nel nostro Paese, non sono risultati che si ottengono in un amen. Sono anni che i governi ci provano con più o meno entusiasmo e finora sono riusciti a fare poco se non pochissimo, complice anche una magistratura e un sistema europeo pro immigrazione.Tuttavia, per la prima volta, con la missione di Giorgia Meloni e Ursula von der Leyen a Lampedusa si nota qualche novità che nel tempo potrebbe portare dei frutti.

  • La novità del ricollocamento in Paesi di transito può funzionare solo se si puntella Kaïs Saïed. Domenica Giorgia Meloni e Ursula von der Leyen portano la prima tranche di aiuti Ue. Poi tocca al Fmi.
  • Dopo sette anni di negoziati, i governi dell’Unione europea hanno trovato un’intesa per aggiornare le norme. Il «numero minimo» di ricollocamenti annuali è stabilito in 30.000. A fronte dei 1.500 del 2022, è un proposito.

Lo speciale contiene due articoli.

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