Jannik Sinner con i genitori Sigline e Hanspeter ed il fratello Mark (Getty Images)
Non perché Sinner porta a casa trofei e soldi, ma per ciò che è sul piano umano. Perché mette i genitori al primo posto, non scansa i sacrifici e sa correggersi quando sbaglia. E perché proprio lui, con quel nome così «tedesco», si dichiara fiero di essere italiano.
Mentre le bande di giovani nordafricani scorrazzano nelle città, artisti e media ne parlano come se fossero una innocua sottocultura. Dimenticano che anche all’estero si è iniziato con il teppismo di strada e si è arrivati a vere enclavi etniche.
Il presidente dell’associazione di categoria Pierfrancesco Angeleri : «L’industria che sviluppa applicazioni gestionali può valere fino a 2 punti di Pil: con gli sgravi fiscali attraiamo miliardi di investimenti stranieri anche nel Mezzogiorno».