Super Mario svela alla stampa i particolari del suo dialogo con Vladimir Putin. I dettagli però non nascondono un bilancio negativo. E molta vaghezza anche sui contratti energetici.
Telefonata tra Palazzo Chigi e il Cremlino, che insiste sui versamenti in valuta russa per il combustibile. Confronto pure sui negoziati: «Italia pronta a contribuire alla pace».
Giuseppi trasforma il no al riarmo in un programma per le votazioni interne: «Pronto ad avere tutti contro». E prosegue il suo braccio di ferro con Luigi Di Maio. Senza parole i dem, spiazzati dal vecchio alleato. Mentre nell’esecutivo le critiche arrivano da Iv.
Si lavora alla telefonata Draghi-Putin. Dopo l’annuncio del premier l’organizzazione spetta all’ambasciatore Luigi Mattiolo.
Super Mario ha stravolto la linea energetica che ha caratterizzato finora il governo. «Siamo al lavoro per aumentare le forniture alternative». Cioè incrementare i flussi dai tre gasdotti e magari riaprire le sette centrali a carbone. Ma senza il nucleare non basta.
Il premier italiano, che oggi avrebbe dovuto essere ricevuto al Cremlino, si allinea al coro di condanne dell’invasione. Gli interessi strategici in ballo, tuttavia, costringono Palazzo Chigi a un’ardua mediazione