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Omotransfobia, Pro Vita & Famiglia: «La libertà non va in vacanza! Il Ddl Zan sì»
Ansa

«Il rinvio a settembre della discussione al Senato del Ddl Zan sia un tempo di riflessione. Il calendario del Senato dimostra quello che dicevamo da mesi, le urgenze sono altre. E ora grazie alla sensibilizzazione portata avanti nell'opinione pubblica da parte di tutti noi impegnati per le famiglie e per i bambini, non solo l'opinione degli italiani su questa norma liberticida è cambiata, ma anche quella del Parlamento sta evolvendo. Avanti così per vincere. La libertà non va in vacanza, il ddl Zan sì» ha dichiarato Toni Brandi presidente di Pro Vita e Famiglia dopo la discussione odierna sul Ddl Zan che ha portato a un nulla di fatto per ora.

«Noi continueremo con iniziative informative di ogni tipo nelle piazze e a informare sulla rete i genitori e gli italiani tutti, sulla pericolosità di introdurre bavagli alle libere opinioni e di portare certe tematiche sensibili nelle classi di ogni ordine e grado. Siamo convinti che tutti i cittadini abbiano gli stessi diritti e che tutti debbano essere tutelati contro la violenza, ma siamo altresì convinti che nessuno possa introdurre la propria ideologia nella mente dei nostri figli» ha concluso Jacopo Coghe, vice presidente di Pro vita e Famiglia.

I paladini dei diritti per gli Lgbt pronti a togliere la libertà ai giovani
Ansa
I tifosi del ddl Zan sono gli stessi che spingono per discriminare chi evita l'iniezione.
Il ddl Zan sfrutta i disabili per fare lezioni di gender ai bambini a scuola
iStock
Grazie all'articolo 7, tutti gli istituti dovranno celebrare la Giornata nazionale contro l'omolesbobitransfobia. Per i più fragili invece non è previsto nulla: vengono solo usati per far digerire agli italiani l'ideologia di genere.
In Senato subito bagarre sulla legge bavaglio
Matteo Salvini (Ansa)
Nonostante gli ultimi tentativi di mediazione fatti da Renzi e Salvini, il ddl Zan per volere di Pd, M5s e Leu non torna in commissione. La discussione inizia in un clima arroventato e potrebbe protrarsi oltre l'estate. I due Matteo concordi: il testo cambi o sarà bocciato.
Speriamo che Zan faccia la stessa fine di Ferrara
Alessandro Zan e Giuliano Ferrara (Ansa)

Molti anni fa cercai di convincere Giuliano Ferrara a non presentarsi alle elezioni con una lista che avesse come unico programma l'abolizione della legge sull'aborto. Ricordo che a spingermi a chiedere all'allora direttore del Foglio di rinunciare alla sua battaglia fu, tra gli altri, don Gianni Baget Bozzo il quale, pur essendo favorevole a una revisione della 194, riteneva che una discesa in campo con quell'unico proposito fosse un suicidio.

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