Se non avete voglia di pietanze che ingombrano lo stomaco ecco un piatto che soddisfa il palato e lascia però leggero il desinare. E’ una preparazione che può essere un ottimo contorno – si sposa benissimo col pesce – ma anche una portata principale se avete deciso per una cena o un pranzo con amici vegetariani o vegani. Semplicissimo da fare ha esiti gastronomici assai rilevanti.
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Ogni volta che si prende in considerazione una ricetta territoriale radicata nei secoli si rischia l’accusa di eresia. Per fortuna l’interpretazione degli «gnocchi di pane» è libera: ce ne sono infinite versioni e si può dire che non c’è casa ladina, o trentina o altoatesina che non abbia la propria. Così ci siamo presi la libertà di proporvi la nostra versione.
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Anno nuovo, ma avanzi in cucina. Cominciamo con una ricetta che potrebbe essere anche di riuso o comunque che favorisce il portare a tavola una pietanza gustosa in una veste un po’ insolita. Ci siamo ispirati a un classico della cucina friulana: muset e brovada che a quelle latitudini è un classico natalizio. Questa è una versione semplificata, ma efficace per ottimizzare un gadget che non manca mai nei cesti di leccornie e che sicuramente avete servito con le lenticchie a San Silvestro: sua maestà il cotechino. Magari, se ne è avanzato, ecco come riusarlo!
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È davvero un classico che potete proporre nel cenone di San Silvestro sia come antipasto sia come piatto di mezzo. Ha un doppio vantaggio: è facilissima da realizzare e potete prepararla con largo anticipo, ma soprattutto riempie lo stomaco, il che significa che se dovete tirare tardi per aspettare la mezzanotte è un ottimo antidoto alla fame. La versione che diamo è quella base: niente vieta di arricchirla, ma attenzione a non soprammettere troppi sapori perché rovinereste la bontà del polpo.
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State preparando la cena della vigilia (pensando magari anche a quella di San Silvestro) e non avete idea di cosa fare per apetizer, per accompagnare l’aperitivo? Niente paura: in massimo 10 minuti potete preparare questo sfiziosissimo piatto che, estendendone le quantità e accompagnato o con dell’aceto tradizionale di Modena e Reggio o con un’ottima maionese, può diventare anche un piatto di mezzo. Nel caso irrobustitelo con un’insalata di finocchi, arance e olive nere e poi ne riparliamo. Ai fornelli dunque.