coronavirus bambini

Scuola e trasporti, il giorno del caos
Patrizio Bianchi (Ansa)

Oggi, fra mille proteste, riprendono le lezioni, però la riapertura è virtuale. Tra assenze, norme cervellotiche e il nulla fatto per migliorare la situazione nelle aule, la Dad è inevitabile. Scatta anche l’obbligo di super green pass su mezzi pubblici e treni. Ma le corse sono falcidiate dalla carenza di personale per quarantena. Trentino ribelle: «Non applichiamo il decreto».

Tutti all’arrembaggio degli under 12 ma nessuno tira fuori i numeri veri
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L'Iss: «Casi in aumento». Non si sa chi siano i piccoli ricoverati (erano fragili?) né quanti siano gli asintomatici. Ed è giallo pure sulla scuola: sarebbero conteggiati come positivi sia gli infetti sia gli altri alunni in quarantena.
Freno tirato sulla farmacovigilanza: «Segnalare solo se c’è correlazione»
Andrea Costa (Ansa)
Secondo il sottosegretario Andrea Costa, per comunicare le reazioni avverse al siero serve il «ragionevole sospetto» che siano dovute all'iniezione. Una limitazione di cui non c'è traccia nei decreti. Il responso spetta all'Aifa
«Basta con i bimbi in quarantena». Parte la carica di virologi e pediatri
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Sulla Stampa, Antonella Viola rilancia la proposta di Gian Vincenzo Zuccotti (e Matteo Bassetti la attacca). Michele Usuelli della Mangiagalli: «Emergenza finita, si torni alla normalità». Costantino Panza: «I piccoli non sono untori, nemmeno con le varianti».
«Una casa per chi ha i genitori in ospedale»
Claudio Bossi
Claudio Bossi è il responsabile di un centro milanese dedicato ai bambini vittime indirette del morbo: «Arrivano minori che, avendo abitato in famiglia fino a un attimo prima del ricovero, hanno buone probabilità di essere infetti. E noi li trattiamo come fossero positivi».
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