Mercato interno saturo dopo il boom spinto dai maxi incentivi. Per rilanciare le vendite, il Dragone scommette tutto sull’export.
Pechino sbaraglia la concorrenza europea e americana sui prezzi delle vetture a corrente con il monopolio delle materie prime. Inoltre pesano i ricchi contributi governativi e la paga oraria di un operaio a 3,7 dollari.