Oltre ai prodotti nobili come il prosciutto di San Daniele, nell’estremo Est d’Italia sopravvivono grazie alla passione degli abitanti anche specialità cadute «in disuso» ma legate all’antica civiltà contadina. Come la marcundela, il crafus o l’incredibile pan di sorc.
La Bibbia rivela di che cosa erano ghiotti i putti, un cibo tradotto in diverse ricette dolciarie che dà pure il nome a un protagonista delle abbuffate natalizie: il pandoro. Una leggenda narra che sia stata la sorella di Mosè a inventare la cottura «a bagnomaria».
In Italia crescono le superfici coltivate e gli operatori del settore. Ma per gli agricoltori i problemi non mancano. Servirebbe un «made in Italy» (a prezzi giusti) che favorisca le filiere nazionali.
Lo chef Simone Salvini: «Per risparmiare consiglio di acquistare prodotti locali e di stagione. Noi siamo anche ciò che respirano le piante.
Per sette connazionali su dieci è il pasto di famiglia, da mangiare almeno una volta al mese, cucinato perlopiù seguendo tradizioni tramandate da generazioni. E in generale le carni bianche continuano ad essere le più scelte.