chef stellati

Chef stellati in crisi, reality snobbati. In cucina serve qualità, non show
Alessandro Borghese (Ansa)
Alessandro Borghese «rimbalzato» dai ristoranti trevigiani: nessuno vuole partecipare al suo programma. È l’ultimo segnale di un’inversione di tendenza: basta spettacoli tra i fornelli, si riparta dal buon mangiare.
Igles Corelli: «Troppi stellati fissati con le verdure. Torni la selvaggina»
Nel riquadro lo chef Igles Corelli (IStock)
Uno dei palati più innovativi d’Italia: «È una moda che serve a risparmiare e a far contenta la Michelin. Ma non si cucina così».
«Ho scritto la galassia delle Michelin italiane»
Manfredi Nicolò Maretti
L’editore gourmand Manfredi Nicolò Maretti: «Un volume cataloga tutti gli stellati dal 1959. Non è puro enciclopedismo, vi si può leggere l’evoluzione della nostra cucina: da chi ha toccato la vetta per poco a chi dura in cima dagli esordi. È un succulento calendario da collezione».
Un’enciclopedia sui tre stelle Michelin: «Troppi premi ai ristoranti in Asia»
Manfredi Nicolò Maretti con Maurizio Campiverdi
Il libro di Maurizio Campiverdi edito da Maretti raccoglie tutti i locali nel mondo che hanno ottenuto il massimo riconoscimento.
La rivoluzione è un pranzo. Piccola apologia del sovranismo alimentare
ANSA
Mangiare è un atto politico, per mezzo del quale si ritorna alla terra e si riscopre la difesa dei confini. Ma occhio alla cucina spettacolo e alle mode succhiasoldi. Mangiare italiano non vuol dire solo riempirsi il piatto di «pomodori selvaggi di Canicattì innaffiati con acqua di fiume carsico». Basta scegliere bene ciò che si compra, leggere le etichette, informarsi, pretendere che i produttori rispettino standard precisi. La rivoluzione, oggi, è un pranzo in famiglia.
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