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Cuciniamo insieme: le sfrappe di Carnevale
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La teoria dei dolci carnascialeschi è infinita e anche i nomi sono i più svariati, ma indicano quasi sempre la stessa cosa: pasta dolce in varie fogge, lievitata o meno, con lo zucchero o il miele, ma sempre invariabilmente fritta. Ed eccoci ora nella Marche con le sfrappe che sono più o meno parenti degli scroccafusi e consanguinee delle chiacchiere, dei cenci, delle frappe.

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Il Carnevale a Viareggio (iStock)

Dai più rinomati Venezia e Viareggio, a Cento, dove è immancabile l'appuntamento con il caratteristico lancio di peluches e gonfiabili agli spettatori, e Sciacca, dove dal 1616, ogni anno, sfilano per le strade maschere e carri di tutti i tipi.

Cuciniamo insieme: la cicerchiata di Carnevale

Ancora due giorni e poi entreremo nei giorni della «penitenza». Allora ci soccorre una ricetta che ci fa godere il sapore della festa, anche della trasgressione alimentare (è questa la ragione per cui abbondano in queste settimane prima della Quaresima i fritti) e che dimostra che anche con nulla si può avere molto. Questo dolce ha origini remotissime e contese.

Cuciniamo insieme: le sfrappe di carnevale

Si potrebbe e si dovrebbe scrivere un trattato sul carnevale, sia che l'origine del nome sia da carnem levare (cioè togliere la carne) per ricordare l'ultimo opulento banchetto prima della Quaresima, e cioè nel famoso martedì grasso, sia che sia da cursus navalis, cioè corsi di navi per ricordare le sfilate allegoriche e le naumachie che tanto piacevano ai romani e ai loro imperatori.

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