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Coronavirus, Pro Vita e Famiglia: «Fatti, non parole: 30.000 euro ai bisognosi e 15.000 mascherine distribuite in tutta Italia»

«Basta parole, servono i fatti. 30.000 euro donati e una rete di volontari su tutto il territorio per soccorrere gli anziani in casa di riposo, i malati, le persone portatrici di handicap e le famiglie bisognose: è partita la nostra campagna #AttiviamociPerIlBeneComune (https://www.provitaefamiglia.it/blog/la-solidariet...).La politica degli "annunci" e delle "rassicurazioni" prosegue con l'ultima promessa del ministro Bonetti di estensione del bonus figli, ma noi scegliamo la strada della concretezza. Facciamo di tutto per trasformare la cultura della famiglia e della vita in azione» hanno dichiarato Toni Brandi e Jacopo Coghe, presidente e vice presidente di Pro Vita e Famiglia onlus, continuando a illustrare il loro impegno durante l'emergenza epidemiologica da coronavirus.

«Oltre alle donazioni, stiamo distribuendo 15.000 mascherine filtranti ad ospizi per anziani, case di riposo e Comuni che ne hanno disperato bisogno, grazie ai nostri volontari dislocati su tutto il territorio. Fino ad oggi, la società civile esposta al contagio non ha avuto dal governo il necessario sostegno e per questo abbiamo deciso, come cittadini responsabili che mettono al centro del loro impegno civile il valore della vita, di proteggere le persone più fragili garantendo loro intanto un minimo di autodifesa attraverso la consegna di queste mascherine».

Poi la denuncia: «In provincia di Bergamo vi sono anziani, in case di riposo, che continuano a morire sprovvisti di ogni tipo di protezione. Il nostro Governo sapeva dell'emergenza dal 30 gennaio! Basta con la propaganda: che si aiutino i nostri nonni!». «Ma al di là delle polemiche sulla responsabilità di questa situazione, noi ci stiamo rimboccando le maniche - hanno aggiunto - per far fronte alle continue richieste di soccorso da parte di famiglie, case di riposo e anche amministrazioni locali. Sono delle vere e proprie grida d'aiuto alle quali, nostro malgrado, non possiamo sempre rispondere».

«Le famiglie - hanno chiesto Brandi e Coghe - sono allo stremo, è necessario istituire urgentemente un fondo salva famiglie. Poca burocrazia e una somma proporzionata in base ai componenti del nucleo familiare. Adesso è il momento di agire perché tra 15 giorni sarà troppo tardi e ci ritroveremo con il 50% delle famiglie italiane con più di 3 figli sotto la soglia di povertà».

Pro Vita & Famiglia: «La famiglia al centro della politica. Attuale il messaggio del Wcf di Verona di un anno fa»

«La famiglia al centro della politica. Ieri come oggi, investire su questa significa far ripartire il Paese a livello economico e sociale, e soprattutto adesso che combattiamo contro l'emergenza coronavirus. È questo l'insegnamento più che mai attuale del Congresso mondiale delle Famiglie di Verona che si è svolto un anno fa, dal 29 al 31 marzo 2019, e che ha visto scontrarsi la politica per la vita e la famiglia contro la politica basata sulla cultura di morte, sul profitto e sull'egoismo» hanno dichiarato il presidente e il vice presidente di Pro Vita & Famiglia, Toni Brandi e Jacopo Coghe.

«La priorità del bene comune, dei nuclei familiari che compongono la società, del welfare tornano centrali contro le politiche dei tagli alla sanità e dei falsi diritti civili che combattemmo in quella sede insieme ad altri Paesi come la Spagna, l'Ungheria, la Polonia, l'America etc» hanno continuato Brandi e Coghe.

«Subimmo allora, la demonizzazione da parte delle lobby mediatiche e politiche del pensiero unico e fummo travolti dalle fake news su ospiti, temi e biografie manipolate ad arte. Lo stesso metodo di fake news che oggi avvelena il dibattito legato alla crisi sanitaria. Il 'virus' delle menzogne, delle letture ideologiche, è sempre lo stesso e lavora contro la famiglia e i diritti essenziali delle persone» hanno proseguito.

«Ora speriamo - hanno concluso Brandi e Coghe - che si pongano in essere azioni ed investimenti da parte dell'Europa e del governo per le politiche sociali, per la non autosufficienza delle persone fragili, per la famiglia, per i bambini e i disabili e per le politiche dedicate all'infanzia e ai giovani invece di mettere fondi per propagandare la teoria del gender nelle scuole per esempio con testi e lezioni che invadono e scandalizzano gli aspetti intimi dei bambini. Solo così l'Italia e il mondo ripartiranno» hanno concluso.

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