Il boom dei senza lavoro fa il paio con lo spettro più temuto per ogni vice che vuole fare il salto: l’inflazione. La ricetta economica di Joe mostra la corda ed è una zavorra.
Prova disastrosa del presidente Usa nel confronto televisivo con Trump: il democratico è apparso in confusione, suscitando le ironie dell’avversario: «Non lo capisco e non si capisce neanche lui». Lo staff del repubblicano alla «Verità»: «Performance dominante».
Il premier a «Fuori dal coro»: «Non condivido le parole dell’Eliseo. Se non molliamo, Putin tratterà». Tajani: «Non invieremo mai soldati italiani». Mosca: «Difficile credere che l’attentato sia dell’Isis».
Spie turche, allertati gli apparati di sicurezza italiani: le talpe avrebbero partecipato a indagini rilevanti spacciandosi per traduttori. Due sarebbero già state identificate a Milano.
Al Congresso il presidente ha citato 13 volte il suo rivale, come fosse un comizio elettorale: chiaro segno di nervosismo. Del resto è in svantaggio in tutti gli Stati chiave. Inoltre, la corrente filopalestinese dei dem rischia di azzoppare le sue chance di vittoria.
Le classi dirigenti occidentali accusano i populisti di banalizzare la realtà. Ma poi, per imporci decisioni discutibili (guerra a Putin, salasso ecologico...) sfruttano messaggi ansiogeni, emotività e moralismi.