Un imprenditore torinese, con precedenti per truffa, aveva provato a incassare 20 milioni dall’eredità del Cavaliere: smascherato da una perizia. La patacca era stata rifilata a «Fatto Quotidiano» e «Report».
Parte del mondo cattolico lo condanna senza pietà. Eppure le contraddizioni del Cav (che sono anche le nostre) non cancellano il suo amore per la vita. Anche la più indifesa.
Possedeva una capacità di comunicare e relazionarsi con le persone unica, poteva raccogliere consensi anche in situazioni ostili. L’umanità veniva prima dell’ideologia: per questo la sinistra, con lui, è andata in tilt.