bce tassi

Isabel Schnabel, membro del comitato esecutivo dell’Eurotower, frena su altre riduzioni: a suo avviso non servirebbero a rilanciare gli investimenti. Torna il mantra sulle riforme: Francoforte è in un cul de sac.
Mattarella difende il debito «onorabile». Ma ora inizia la partita sui risparmi Ue
Sergio Mattarella (Imagoeconomica)
Il Colle difende il nostro debito: «L’andamento dei tassi, un termometro opinabile». Poi chiede l’unione bancaria.

Una delle classi di investimento più interessanti degli ultimi trimestri è stata quella delle obbligazioni corporate che hanno decisamente beneficiato di un contesto economico sostanzialmente stabile, di un’inflazione che pare tendenzialmente sotto controllo e di una politica monetaria che sembra destinata a essere allentata con benefici effetti sul costo del credito e quindi sulla capacità delle aziende di migliorare la propria posizione e solidità finanziaria.

La Bce si decide: a giugno giù i tassi
Il vicepresidente della Bce Luis De Guindos (Ansa)
Per il vicepresidente De Guindos il taglio è già un «fatto compiuto». Ma la Germania si mette in mezzo: «Prima dobbiamo essere certi che l’inflazione arrivi al 2%».
La Lagarde tiene l’Ue nell’incertezza dei tassi
Christine Lagarde (Ansa)
Nessun taglio nella riunione della Bce, ma la decisione non è stata presa all’unanimità: probabile una riduzione del costo del denaro a giugno legata però a dati che non sono citati. Berlino frena. Il presidente finge di ignorare i rischi di un disallineamento con la Fed.
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