bagna cauda

Bagna cauda, ossia l’arte di conciliare gli opposti
(IStock)
Fino al 3 dicembre si svolge ad Asti la celebrazione del noto condimento piemontese, che «mette insieme ingredienti che di per sé non si abbinano naturalmente», come dice il vescovo Marco Prastaro. Ma, almeno in cucina, anche ciò che sembra inconciliabile può andare a nozze. E in questa salsa il miracolo si ripete dal tardo Medioevo, anche se allora ad apprezzarlo era soprattutto il popolo, mentre la nobiltà era tenuta lontana dal suo sapore deciso. Oggi, per venire incontro al gusto di parte dei consumatori, esistono addirittura versioni senza aglio, mentre le alici non possono mancare mai.
Un formaggio occitano stregò Carlo Magno
(Istock)
La dorsale piemontese di valli al confine transalpino è caratterizzata da una cucina povera di montagna, solidale per tradizione. L'oro bianco del territorio sono l'aglio di Caraglio, strategico per la bagna cauda, e un prodotto caseario d'eccellenza: il castelmagno
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